Radiazione ultravioletta

La radiazione ultravioletta (UV) è una radiazione elettromagnetica con banda di lunghezza d’onda situata tra i raggi x e la luce visibile, cioè da circa 5 nanometri (nm) fino a circa 400 nm. Essa è stata osservata per la prima volta nel 1801 dal fisico tedesco Johann Wilhelm Ritter, che scoperse la proprietà della radiazione oltre il viola nello spettro visibile di decomporre il cloruro d’argento (AgCl).


Dal punto di vista fisiologico la radiazione ultravioletta è estremamente potente, producendo scottature solari e causando la formazione della vitamina D nella pelle. La radiazione ultravioletta è invisibile ma può essere pericolosa per gli occhi umani.


Come altri tipi di radiazione, la radiazione UV è generata dal sole. La radiazione ultravioletta nella luce solare si divide in tre bande: UV-A (320-400 nm), che può provocare danni alla pelle ed essere causa di melanomi; UV-B(280-320 nm), radiazione molto forte che aumenta in estate ed è la comune causa di scottature e dei più comuni tumori alla pelle; e UV-C (sotto i 280 nm), la forma più forte e potenzialmente la più nociva.


Molti raggi UV-B e la maggior parte degli UV-C sono assorbiti dall strato di ozono dell’atmosfera prima di raggiungere la superficie terrestre; la diminuzione di questo strato aumenta l’ammontare di radiazione ultravioletta che può passare attraverso di esso. La radiazione rimanente viene largamente assorbita dai normali vetri alle finestre o dalle impurità presenti nell’aria (per esempio acqua, polvere e fumo) o schermata dai vestiti.


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